La serie "Ragnatele" è frutto di un accurato studio che nel 2001 ha
occupato diversi mesi; completa, è formata da una ventina di immagini
composite (alcune incompiute, non pubblicate), e diverse sculture.
Lo stile è post-cubista; sfrutta il
taglio dei piani formando campiture a sè stanti che unite formano un
tutt'uno, così come singoli avvenimenti ed emozioni, al pari di un
mosaico, formano un tutt'uno con la vita stessa.
Nella tela i piani
tagliati circondano il soggetto principale, che è la donna, qualunque
donna, nel suo essere quotidiano.
All'interno dei piani coesistono
diversi soggetti/oggetti, qualcuno ricorrente in tutte le tele (il gatto
domestico e la ragnatela), e diversi effetti pittorici, alcuni non
riproducibili in foto. Particolare quello che ricrea l'effetto ottico di
un ologramma (non tutto è come appare...).
I piani sono poi
ulteriormente tagliati con lame d'oro, nere e fosforescenti (alcune
linee brillano al buio, altre al sole), per evidenziare come le varie
sfaccettature, così come i punti di vista, siano mutevoli così come la
luce riflessa da un prisma ottico.
Le "Ragnatele", fili leggeri che si
muovono col vento, incorniciano i ripetuti e banali gesti quotidiani
come unici atti d'amore verso la famiglia, i figli, la casa vista come
nido e rifugio.
Sono i giorni ed i minuti della vita di ogni donna che
si ripetono e si ripeteranno intatti nel tempo.